Gin: Collesi
Tonica: DandyDrink Classica
Guarnizione: Scorza di Limone
Una vera e propria Icona italiana nel campo dei distillati di alta qualità e delle birre artigianali, parliamo di Collesi, un’azienda marchigiana che è stata tra le prime in Italia a lanciarsi anche nel mercato del Gin.
•Il suo successo è senza dubbio dovuto al fatto di essere stati tra i primi a valorizzare i Gin attraverso le botaniche del suo territorio, un piccolo borgo medievale, Apecchio, al confine tra Marche e Umbria.
Nascono qui i 6 gin della linea Collesi e da qui hanno viaggiato e si sono fatti apprezzare in tutto il mondo, ottenendo anche una valanga di prestigiosi
premi e riconoscimenti, tanto che ad oggi risultano essere i gin italiani più premiati in assoluto.
Approfondiamo i loro 3 gin più celebri:
•Il Collesi classico è un Gin morbido e deciso al tempo stesso, la sua ricetta è composta da 7 botaniche: Bacche di ginepro coltivato nelle Tenute Collesi, visciole (ciliegie marchigiane), luppolo, rosa selvatica, guscio di noce e scorze di arancio e limone.
Il distillato viene poi tagliato con acqua purissima del monte Nerone, filtrato, imbottigliato e lasciato maturare al buio per 4 mesi.
Le note secche del ginepro si uniscono a quelle degli agrumi, mentre la sottile dolcezza della visciola completa il gusto rendendolo elegante e inconfondibile.
• Il Dry Gin è fresco e pulito, con piacevoli sentori mediterranei, qui infatti le note del ginepro si uniscono al profumo di salvia, rosmarino e petali di rosa. Le materie prime vengono distillate a bagnomaria in corrente di vapore, dopodiché il gin viene lasciato riposare per almeno 6 mesi in silos d’acciaio, prima di essere filtrato per ben 5 volte e imbottigliato.
• Il Gin Barrel Reserve (foto 4) è senza dubbio il più raffinato della linea, la ricetta è quella del Gin Collesi Classico, ma la differenza sta nell’invecchiamento in barrique per circa un anno, che oltre a dare al distillato un bellissimo color oro, gli dona anche delle vellutate note di vaniglia, con un retro olfatto di agrumi, legno e caramello.
Insomma uno più buono dell’altro, provare per credere!
