Gin: Tuono Gin
Tonica: DandyDrink Classica
Guarnizione: Rametto di Timo
La neonata Distilleria Tuono nè la prima microdistilleria artigianale di Faenza (Emilia Romagna) e nasce dall’incontro tra il bartender Federico Ercolino e l’erborista Simone Martini.
Due amici, entrambi Faentini, entrambi appassionati di Gin ed entrambi professionisti affermati nei propri settori. Insieme hanno deciso di unire le proprie competenze per creare un piccolo opificio indipendente in cui nascono bevande spiritose ispirate alla città di Faenza e al suo territorio.
Il primo prodotto di casa Tuono è appunto il Gin.
•Gin Tuono trae ispirazione dalla città di Faenza, dalle sue tradizioni popolari, dai suoi colori, dai profumi e dai fumi. Come quello dei tigli che invade le strade nel mese di giugno, il mese del Palio, o del bisò, il vin brulè che ribolle nei paioli e spande il suo fumo per la piazza del Popolo nella Nott de Bisò.
Una selezione di 15 botaniche naturali: Ginepro, angelica, coriandolo, camomilla, elicriso, ibisco, lavanda, limone, menta, rosa canina, rosmarino, salvia, timo, zenzero e fiori di Tiglio,
viene fatta macerare a lungo in alcol di grano biologico 100% Italiano ed equilibrata perfettamente con la moderna distillazione a bassa temperatura (eseguita tramite il Rotavapor).
•Al naso emerge subito la balsamicità del ginepro seguita da sentori erbacei e leggermente floreali. In bocca invece, soprattutto accompagnato da una tonica, si apre completamente in tutte le sue sfumature, il ginepro resta un protagonista costante, ma emergono molto di più le note froleali, in particolare quelle del tiglio, uno dei protagonisti principali di questo gin.
Perfettamente bilanciato, complesso, ma anche molto beverino e morbido al palato.
La gradazione (alta per gli standard canonici) del 47 % non si percepisce assolutamente, ma anzi ne esalta ancora di più gli aromi ed è abilmente e diabolicamente mascherata dalla sua morbidezza. Ed è proprio da qui che proviene il motto di Gin Tuono, ovvero: LO SENTI POI DOPO! Come il Tuono appunto.
